Ulteriori ostacoli contro il progetto proposto dalla Regione Abruzzo e dalle Province di Chieti e Pescara relativo al collegamento fra le due stazioni
sciistiche di Passo Lanciano e Mammarosa-Fonte Tettone.
Il rischio è di porre freno al rilancio del turismo sciistico invernale anche per la stagione in entrata, con ripercussioni sul piano economico
per tutta l'area interessata.
Nonostante la disponibilità di fondi (2 milioni di euro), infatti, l'avvio dei lavori non sarà per ora possibile in quanto il terreno destinato ad
ospitare l'impianto di risalita è attualmente affittato ad un privato, la Panorama Funivie.
Tale società nel 2010 aveva già in progetto la costruzione della funivia per via privata, ma la mancata autorizzazione da parte dell'ente Parco aveva
posto fine all'iniziativa.
Se la Panorama funivie consentisse agli organi provinciali di avviare un medesimo piano d'intervento lascerebbe dunque via libera alla
concorrenza, cosa difficile che accada.
Secondo i piani strutturati dall'ente Parco inoltre, l'intervento sul territorio prevede un'azione integrata che abbracci tutta l'area secondo un
progetto complessivo ed unitario. L'iniziativa di un privato focalizzata su un'unica porzione del bacino sciistico verrebbe dunque in ogni caso
bloccata.
In seguito a tale decreto, la Panorama funivie ha chiesto il ricorso al Tar, ma gli esiti delle udienze non sono ancora stati diffusi.
Un altro problema scaturisce inoltre dal fatto che l'area in questione è stata suddivisa e affidata a due diversi Comuni, Pretoro e Roccamorice;
quando quest'ultimo ha scelto di affittare la propria porzione alla Panorama funivie, la protesta dell'altro ente gestore degli impianti, la
Marcantonio funivie, è stata immediata, in quanto la progettazione di un unico impianto di risalita sarebbe ottimale solo se entrambi i Comuni
cedessero i propri terreni alla Regione.
Il consigliere regionale Emilio Nasuti a tal proposito afferma: «E' vero, abbiamo scoperto questa situazione che complica ulteriormente le cose.
Personalmente penso che sia assurdo che possa accadere che un privato ostacoli l'utilizzo di fondi pubblici. Comunque i nostri tecnici stanno
studiando la situazione e particolarmente l'affido da parte di Roccamorice».
Non resta che attendere un esito postivo della controversia, nella speranza che le parti coinvolte agiscano con il solo obiettivo di valorizzare e
potenziare una delle tante attrattive naturalistiche, sportive e turistiche del nostro territorio.