“Ancora una volta Chiodi contrabbanda lucciole per lanterne: il presunto prestito di 200 milioni di euro che Chiodi dice di aver ottenuto e grazie al quale gli abruzzesi eviteranno nuove tasse non è che una mistificazione della realtà, in quanto tale prestito, così come stabilito dall’art. 9 della Finanziaria verrà pagato con le “ entrate derivanti dall’imposta regionale sulla benzina ..per un importo di euro 8.000.000 l’anno , e dalla Tassa automobilistica regionale per un importo annuo di euro 5.000.000” per un periodo di 30 anni e comunque fino alla totale estinzione di quanto dovuto” .
Come fa il Presidente Chiodi a vantarsi di non aver aumentato le imposte, dopo aver aumentato la benzina e scaricando il costo del debito in maniera indiscriminata su tutta la popolazione?”. Per il consigliere regionale altrettanto false sarebbero le dichiarazioni di Chiodi relative al fatto che il buco di 360 milioni deriverebbe dal dirottamento di fondi dal servizio sanitario nazionale verso altri settori, fra il 2004 e il 2007. “A smascherare il presidente è proprio la norma nazionale che ha permesso alla regione Abruzzo di avere i fondi dallo Stato (comma 98 dell’art. 2 della L. 23 dicembre 2009 , n° 191) che recita testualmente “ Lo stato è autorizzato ad anticipare alle regioni interessate dai Piani di Rientro dai disavanzi sanitari, per squilibrio economico … la liquidità per l’estinzione dei debiti sanitari CUMULATIVAMENTE registrati fino al 31 dicembre 2005”.
Quindi è chiarissimo che parliamo di debiti maturati prima del 2005 cioè dal governo di centro destra. Ogni commento è inutile , ma a questo punto la spregiudicatezza di Chiodi diventa imbarazzante al limite di ogni decenza”.
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