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Un sindaco dalle momoria selettiva

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Le mie riflessioni sull’ospedale non sono frutto di equilibrismi politici, non ne ho bisogno, ma derivano dall’aver analizzato i dati di realtà: dopo 6 anni, e sottolineo 6, di governo regionale di centrodestra, sul nostro territorio non è rimasto nulla. Non c’è stata programmazione sanitaria, non c’è stato dialogo né con le istituzioni né con i territori. Chiodi è stato un ragioniere.

Un bravo ragioniere perché ha rispettato il piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria imposto da Roma, ma per fare questo ha depredato di servizi l’intera regione.

Questa è la situazione che la lasciato: il deserto. E da qui il governatore D’Alfonso e l’assessore Paolucci hanno ricominciato.

Quella che ci propongono è l’unica possibilità per noi, con le risorse disponibili e con le leggi vigenti, volute anche dall’ex ministro alla sanità per il governo Berlusconi dal 2009 al 2011, Ferruccio Fazio.

Ci spiegasse Salvi come fare per tornare indietro di 6 anni e scrivere sui documenti della sua Regione “Guardiagrele: ospedale per acuti, 120 posti letto”.

Sui tavoli del Ministero della Salute dal 2010-2011 risulta che il SS. Immacolata non esiste più. Ci dica ora Salvi come fare per sanare questa condanna a morte del nostro presidio decisa dal suo presidente che non ha ascoltato nessuno, tantomeno uno dei suoi sindaci.

 

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