Barelle in corsia, surplus di malati: fatti di ordinaria amministrazione all'ospedale clinicizzato SS. Annunziata di Chieti.
Ben 118 i ricoveri registrati la settimana scorsa, in buona percentuale (32%) provenienti dalle Asl del circondario. E pensare che nessuno si era fatto scrupoli a pianificare drastici tagli alla sanità regionale!
Facendo i conti con la realtà, apprendiamo da questi fatti, ormai d'abitudine nelle nostre strutture ospedaliere, che deleterio (sia in senso fisico che morale) sarebbe stato il “drenaggio” alla sanità pubblica regionale.
Le competenze manageriali di Zavattaro avanzano alcune ipotesi: «Questi ricoveri dimostrano con assoluta evidenza l'appeal esercitato dall'ospedale di Chieti, che suggerisce, a nostro avviso, un ripensamento nella dotazione di posti letto assegnati a quest'azienda e in particolare al Santissima Annunziata». «Diversamente», insiste Zavattato, «la capacità di attrazione rischia di diventare un boomerang, perché questo presidio si trova oggi ad accogliere una domanda ben superiore a quella calibrata sul territorio di riferimento. Sarebbe un vero peccato limitarne l'attività a causa di un'insufficiente dotazione di posti letto e personale». Con questo commento, il direttore sanitario, salta a piè pari quei problemi che riguardano la sanità pubblica territoriale in toto. Continua invece con l'apologia del disagio dell'ospedale teatino.
Il direttore sanitario Amedeo Budassi, d'altro canto, sembra essersi instradato alla quaestio: «Siamo davanti agli effetti prodotti dall'elevata attrattività esercitata da questa struttura, che continua a richiamare un elevato numero di pazienti, anche provenienti da altre Asl, non scoraggiati nemmeno dalla difficoltà, in certi periodi dell'anno, a trovare posto». «Purtroppo, non è una novità per quest'ospedale», continua Budassi, «che in un certo senso si trova nella condizione di far fronte a una domanda superiore alla propria disponibilità di letti. Una richiesta che si concentra qui e non potrebbe essere nemmeno indirizzata negli altri presidi aziendali. Il Policlinico è espressione di una scelta precisa da parte dell'utenza e, secondo una rilevazione di questi giorni, i pochissimi posti disponibili a Lanciano, Ortona, Vasto, Guardiagrele e Atessa non sarebbero stati comunque sufficienti ad accogliere l'elevato numero di richieste».