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Cave Rapino: risposta al comunicato del sindaco

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In riferimento al comunicato del sindaco di Rapino, relativo al sequestro di una cava su segnalazione del Comitato Regionale di Archeoclub d’Italia, precisiamo quanto segue:

Abbiamo sempre riconosciuto la necessità dell’attività estrattiva ma pretendiamo che essa sia svolta sempre e solo sotto controlli strettissimi e senza violazioni delle regole e  dei limiti delle concessioni.

Il paesaggio, l’ambiente e la montagna sono  un patrimonio COMUNE  di tutti e non solo nella disponibilità dei sindaci  dei territori e dei loro amministrati.

Nel caso delle cave di Rapino è stato compiuto uno scempio immane, con violazioni continue che hanno trovato troppo spesso connivenze e silenzi.

L’attività estrattiva è una delle poche attività economiche ove, a fronte di minimi rischi di impresa, scarsi investimenti e bassissimi ritorni  occupazionali, corrisponde, invece, un consumo irrimediabile del territorio e del paesaggio. Nel caso di Rapino si è passato di gran lunga ogni limite e  non è più possibile andare oltre in ogni caso.

L’Abruzzo è una delle pochissime regioni, se non l’unica, a non essersi ancora fornita di un piano- cave, e questo grazie alla potenza delle lobbies del settore.

Altre regioni hanno realizzato piani che contemplano un’attività limitata al solo fabbisogno regionale, cercando di tutelare al massimo il proprio territorio. In Abruzzo, invece, si ha la netta sensazione che l’attività estrattiva serva anche ad esportare all’esterno. E’ quindi urgente e necessario un censimento  dei nostri fabbisogni.

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