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IL PRIMO CITTADINO COMPLICE DELLA CHIUSURA DELL'OSPEDALE

Duro attacco al sindaco di Guardiagrele

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Durante la manifestazione in Piazza Santa Maria Maggiore indetta dal centrosinistra a sostegno dell'ospedale Santissima Immacolata, Simone Dal Pozzo è intervenuto sferzando un duro attacco al sindaco di Guardiagrele. «Il 17 novembre si discute al Tar L'Aquila il nostro secondo ricorso, che abbiamo condiviso con il Tribunale per i diritti del malato, mentre non c'è ancora traccia del ricorso che il Sindaco Sandro Salvi avrebbe dovuto presentare in rappresentanza del consiglio comunale come stabilito all'unanimità al termine della seduta straordinaria del 14 settembre». Con queste parole il legale per il gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune” ha condannato l'atteggiamento renitente del sindaco del paese, ritenendolo complice della kermesse con cui Gianni Chiodi e Francesco Zavattaro continuano ad ingannare i cittadini. Il prossimo 31 dicembre l'ospedale di zona verrà clinicizzato «e ora tutti sanno che all'appello dei ricorsi contro il “Programma operativo 2010” di Chiodi e Giovanna Baraldi, che sancisce la chiusura di cinque ospedali abruzzesi, manca soltanto quello del sindaco di Guardiagrele», inveisce Dal Pozzo. Ma la critica non si arresta qui: anche in merito alla chiusura del pronto soccorso vengono spese parole pungenti: «Sono false le notizie che il sindaco diffonde, senza ospedale non c'è pronto soccorso, e lui lo sa bene, come è al corrente delle manovre in atto per svuotare l'ospedale e ospitare nelle sue mura una gestione affidata ai medici di famiglia, che tutto può essere fuorché un ospedale». Un altro esponente del gruppo di minoranza, Angelo Orlando, si pronuncia circa l'incostituzionalità del ridimensionamento della sanità pubblica abruzzese, citando per esempio i 217 reparti in meno che avranno come effetto immediato la mutilazione del diritto costituzionale alla salute.
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