Dopo il recupero dell’orto Santoleri, oggi Belvedere Giovanni Santoleri, apprezzato dalla stragrande maggioranza dei cittadini guardiesi, abbiamo sollecitato l’amministrazione comunale per la cura dell’alloro monumentale e storico in esso presente; l’abbiamo fatto mettendoci a disposizione per una collaborazione in questo intervento. C’erano da ricoprire con “mastice da pota” i tagli operati per dare una struttura all’albero, c’erano da curare antiche ferite con carie e tessuti necrotici in stato avanzato. A distanza di alcuni mesi, senza che nulla sia stato fatto a proposito, l’albero monumentale si è “aggravato” anche in seguito ai tempi umidi e piovosi: i tagli alle grosse branche senza adeguata protezione fanno penetrare l’acqua che rende il legno più soggetto alla carie per lo sviluppo di microrganismi e micromiceti; la necrosi esistente si è estesa di molto; si evidenziano fessurazioni della corteccia che fanno pensare anche a cancri rameali. Il “ritorno alla civiltà” di un albero sommerso da una “giungla” che la proteggeva e la ripulitura dell’area hanno probabilmente maggiormente esposto l’albero alla grave malattia che l’attacca come un abitante delle foreste portato in un ambiente “civile”. D'altronde non sono stati effettuati interventi preventivi per la difesa dell’albero ed oggi è importante una azione immediata per una cura intensiva: protezione delle ferite con mastice, accurata “slupatura” con eliminazione del tessuto cariato e riporto del legno vivo, disinfezione con prodotti rameici, eventuale rinforzo dei rami cariati. Occorre fare questa operazione in tempi brevi e con professionalità affidando ad una ditta specializzata questo delicato intervento di cura. E poi potremmo anche chiedere il riconoscimento di “albero monumentale” se sapremo curarlo e farlo vivere con un segno di civiltà che a volte può sfuggire e sembrare poco importante, ma sono i dettagli a costruire la qualità della nostra vita.
Gino Primavera “Comitato per l’acqua Guardiagrele”
19 agosto 2014