Tirreno - Adriatico 2014: quinta tappa a Guardiagrele

Il prossimo 16 Marzo la competizione ciclistica giungerà nella città del ferro battuto.

Francesca Mascioli
26/09/2013
Sport
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E' stata presentata quest'oggi a Montecatini Terme l'edizione 2014 della "Tirreno-Adriatico", storica corsa a tappe maschile di ciclismo su strada che si svolge in Italia annualmente nel mese di Marzo.

La manifestazione sportiva prenderà avvio il 12 Marzo da Donoratico a San Vincenzo, in Toscana, e terminerà, come di tradizione, a San Benedetto del Tronto il 18 Marzo.

Tra le sette tappe previste per questa 49^ edizione figura anche la nostra Guardiagrele, che sostituisce la classica tappa chietina: domenica 16 Marzo 2014, infatti, la competizione, alla sua quinta e terzultima tappa, attraverserà la città del ferro battuto.

La "corsa dei due mari", che quel giorno partirà da Amatrice (in provincia di Rieti), dopo la dura ascesa di Passo Lanciano giungerà infine a Guardiagrele.

I corridori effettueranno una doppia scalata del "Muro di Guardiagrele" per poi concludere la tappa al traguardo di Largo Garibaldi. La penultima tappa avrà invece avvio a Bucchianico.

La Amatrice-Guardiagrele è stata definita come la "regina" delle tappe, la più dura, nella quale si attraverserà l'Appennino centrale.
Un percorso i cui ultimi chilomentri avranno salite con una pendenza media che supera il 20%, con punte del 25%-30% negli ultimi 800 metri (il cosiddetto "muro", per l'appunto).

Per l'occasione, inoltre, la città di Guardiagrele ha scelto di intitolare la salita (conosciuta come "ex Tratturello") alla memoria di Vito Taccone, cicilista abruzzese degli anni '60, soprannominato "il camoscio d'Abruzzo" per le sue qualità di scalatore.

Un evento che renderà ancora più speciale e memorabile la manifestazione sportiva, considerata tra l'altro come un incentivo per il rilancio turistico del territorio.

A tal proposito giunge l'appello dell'assessore Donatello Di Prinzio: "Adesso occorre che si facciano avanti anche coloro che vogliono contribuire economicamente, non può rimanere solo in capo al Comune. I fondi servono anche per altri interventi (sociale, manutenzioni, servizi)".

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