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Giuseppe Lisio da Roccamontepiano e l'arte della tessitura in seta in Abruzzo, Italia ed Europa

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Giuseppe Lisio, maestro  della tessitura in seta, nasce in Abruzzo, nella contrada Terranova di Roccamontepiano, in provincia di Chieti., il 26 febbraio del 1870, da Giuliano e da Fidalma Michitti,. Muore all'età di 73 anni, il 16 aprile del 1943, in Liguria, a Rapallo.

La passione per la tessitura la riceve dalla nonna materna (Faustina D'Ottavio), la quale tesseva biancheria da corredo in lino, canapa e cotone; fibre tessili con le quali realizzava tovagliati e biancheria da letto. L'artigianato della tessitura era comune a Roccamontepiano, nel circondario e, soprattutto, nell'ambito familiare dei Lisio, Infatti, oltre alla nonna Faustina, una zia di nome Maria impiantò in Roma, nelle vicinanze del  Campidoglio (via di Monte Caprino 11) un laboratorio di tessitura in lino, canapa e cotone. L'intraprendente Giuseppe, dopo aver seguito il padre a Roma, in cerca di lavoro, decise di dedicarsi alla tessitura.

Dai tessuti di carattere popolare realizzati con fibre tessili in canapa, lino e cotone, settore praticato in famiglia, nel suo paese natale e in altre località del circondario, Giuseppe passò alla lavorazione della seta, fibra tessile più costosa e ricercata dalla nobiltà e dal clero.

Ancora minorenne (aveva appena 17 anni) si trasferì a Milano, dove contava di poter  lavorare in una delle più famose seterie milanesi: quella di Luigi Osnago o quella di Vittorio Ferrari.

Frequentò, a Milano, il  laboratorio tessile  di Luigi Osnago, dove iniziò l'attività lavorativa come addetto all'ordine del laboratorio e diventò, dopo qualche anno, capo reparto.

Nel 1892, Luigi Osnago, titolare della seteria, intuito il carattere imprenditoriale del suo giovane dipendente, gli affida l'incarico di viaggiatore di vendita di broccati, di lampassi e di velluti da tappezzeria.

Si ignorano le tipologie di galloni impiegati per le rifiniture di mobili, tendaggi e cuscini. Forse , erano galloni di stampo vittoriano, forse erano di carattere comacino, forse erano prodotti dalla stessa ditta e, quindi, lombardi di Milano. Nessuna notizia è stata rinvenuta a riguardo. Anche la Fondazione Lisio, con sede a Firenze, non fornisce notizie sui galloni impiegati per rifinire le stoffe collocate dal tessitore Giuseppe Lisio.

Con l' incarico  di viaggiatore affidatogli da Luigi Osnago,  Lisio  gira l'Europa; frequenta le case dei regnanti e della nobiltà civile ed ecclesiastica. Oltre ai rappresentanti della corte inglese, belga, rumena e greca anche i Savoia erano clienti del tessitore di Roccamontepiano. (cfr, Roberta Orsi Landini, Le sete Lisio, Penne, Ed. Cogestre, s. d., ma 1998). Alla famiglia reale italiana  dedicherà, intorno agli Anni Venti, un velluto con lo stemma del casato reale.

Giuseppe era a conoscenza che un consistente numero di tessitori francesi erano stati istruiti nel XVI secolo da Maestri italiani (cfr, Roberta Orsi Landini, op. cit.), per queste ragioni voleva contrapporne  alle dilaganti scuole francesi prodotti realizzati da ditte italiane. In Italia le stoffe che rappresentava erano  apprezzate, soprattutto, dalle  sartorie  lombarde, toscane e laziali e da famose case di moda,operanti in Francia e in Italia.

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